Archivi tag: Johann Sebastian Bach

#11 Contaminazioni: Ognuno di noi è già una gemma: Glenn Gould: Variazioni Goldberg

26 febbraio 2013 

Le “Variazioni Goldberg” (BWV 988) sono un’opera per clavicembalo consistente in un’aria con trenta variazioni, composte da Johann Sebastian Bach fra il 1741 e il 1745 e pubblicate a Norimberga dall’editore Balthasar Schmid. Sono dedicate a Johann Gottlieb Goldberg, a quel tempo in servizio come maestro di cappella presso il conte von Brühl a Dresda.

L’opera è stata concepita come un’architettura modulare di 32 brani, disposti seguendo schemi matematici e simmetrie uniche.

 

Img - Jpg

Johann Sebastian Bach presa da QUI

 

Glenn Herbert Gould (Toronto, 25 settembre 1932 – Toronto, 4 ottobre 1982) il pianista che rese ogni opera da lui eseguita presente e immediata per il pubblico, mostrando rispetto per ognuno: acculturato e non.

 

Img - Jpg

Immagine presa QUI 

 In questa registrazione Bach e Gould sono assieme. Il pianista nonostante le mani doloranti per l’artrite, suona le variazioni di dodici scale per dodici toni impiegabili con differenti strumenti e sonorità, offrendo la possibilità di ascoltarle come se ci fosse un presente di speranza, di bellezza, di compassione, di sorriso e di compiacimento per la nostalgia di ciò che fu e che appare in forma nuova senza nulla lasciare del passato.

La povertà e la nudità di questo ascolto genera la possibilità del futuro che ci copre con il manto caldo e pulito, rispetto a qualche fastidioso granello volgare e compiaciuto del presente. Una vera e propria gemma.
Per ascoltare le Variazioni Goldberg premere QUI

#9 Contaminazioni: Un respiro che è già melodia: Nina Simone

18 febbraio 2013  

Nina Simone, nome d’arte di Eunice Kathleen Waymon ( Tryon, 21 febbraio1933 – Carry-le-Rouet, 21 aprile 2003).

Fu una cantante, pianista, scrittrice e attivista per i diritti civili. È stata soprattutto un’interprete jazz, anche se il suo stile variava fra diversi generi, dal soul, al blues, al folk e al gospel.

Ma lei esprime anche il classico. Lei è l’esempio di come cuore, tecnica, talento non conoscano steccati.

 

Img - Jpg

Immagine presa QUI

Per esempio nella sua canzone Sinnerman, abbiamo Johann Sebastian Bach. Le toccate e le fughe.

Lei segue le scale con il suo timbro corposo e sanguigno e nella regolarità dei contrappunti, la sua voce erompe nei primi minuti piano piano, con una tensione crescente e trattenuta. Di questo uomo che porta il sonno e l’ottundimento della ragione, di un uomo amato, ma avaro di risposte.

E lei allora dal secondo minuto aumenta il timbro e lo richiama, mantenendo ordine in modo dimesso, senza eccedere. E poi nel secondo minuto apre la sua voce. E lo ripete, con richiami ritmati nel blouse, come se si corresse o si chiamasse in un’onda da stadio, con il braccio che vuole attenzione. E poi quasi alla fine del terzo minuto riprende il ritmo e l’orchestra va da sola. Il ritmo fa da contrappunto. E lo ripete ancora coinvolgendo l’ascoltatore e poi lei chiude la fuga suonando il piano. UNICA. MERAVIGLIOSA. 

Perché poi il ritmo riprende e lei come se fosse nella fuga per eccellenza, assieme all’orchestra ricomincia e non canta più: emana le tonalità solo con il respiro !

E al settimo minuto la sua voce, e non più il piano, guida l’orchestra: IMMENSA.

Per ascoltare Sinnerman premere QUI.