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# 21 Contaminazioni: pudiche intimità

L’altr’anno proprio oggi nel giorno del Blue Monday, io ascoltai la canzone dei Flunk – Blue Monday. Non so perché,  ma ascoltandola di nuovo, scrissi come sotto ipnosi. Io rilessi la poesia o per meglio dire quello che ne erano le intenzioni e provai un senso di pudore, come se fossi nudo davanti a tutti nella piazza principale della città. La mia intimità senza veli.  Dopo un senso di stupore, in automatico scrissi versi che tentarono di esprimere quel mio stato, e successivamente la feci leggere ad alcuni. Il secondo scritto parla del primo che non è stato fatto vedere ad alcuno fino ad oggi. E dopo un anno lo espongo, continuando a non capire perché ho provato quella sensazione. E forse ho toccato qualcosa che oltrepassa me.

Eccola:

LIBERTA’

Piegata

da mani

battenti

per errore

creduto.

Trattata

con schifo

da vuote

parole

per ipocrite

voluttà,

rigiro

isolate

richieste

di cura

riverse

su sordi

compagni.

Desidero

invece

una nave

sicura,

per rotte

senz’ancora,

lontano

da ordini

d’avida

fedeltà.

 

Lo scritto successivo che censurò il primo:

PUDORE

Avete presente quando

è troppo coinvolgente

e non volete postare

una idea, uno scritto

o una poesia?

Perché troppo

diretta

e senza difese?

Ecco stavolta

la poesia non appare

benché presente,

ma è un peccato

non offrire la musica

in questo attimo

d’acre presente.

 

Per ascoltare Flunk – Blue Monday  premi QUI