#1 Contaminazioni: Danze tra suoni muti

18 gennaio 2013

Rachmaninov – Danze Sinfoniche – Op. 45 – 1/5

Le danze sinfoniche di Rachmaninoff possono essere musicate anche con un pianoforte. Hanno una struttura che per le nostre orecchie, possono essere intese in modo astratto, immaginando toni e timbri nella percussione (cuore), nel fiato (polmone) e nel tasto (scheletro).

E proprio perché mantengono una distanza dalla parola, dallo specifico rumore di fondo di uno strumento, noi, come nell’atto del poetare, attraverso il linguaggio, il nostro corpo e le reciproche sensazioni che elaboriamo in emozioni, possiamo rendere carne e sangue il tutto, in un sentire comune.

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E si danzi allora tra questi schemi.

E si parta dalla prima danza: Non allegro: l’inciso discendente di tre note, che costituisce la base del movimento, si fa strada nel pianissimo dei violini, e poi si afferma con aggressività ritmica. Il suono dell’oboe porta verso la transizione della sezione centrale; il sassofono contralto enuncia il male d’animo; la melodia verrà poi ripresa dagli archi, prima del ritorno alla iniziale sezione che abbiamo chiamato di dinamismo ritmico; e il movimento si spegne come era iniziato.
Svegliamoci sentendo le tre note, il nostro corpo si riassoda e nuota nel gorgo nero che gira su stesso su un avvitamento senza fulcro.

L’urlo è il passaggio al sassofono.

Il tormentoso sospiro richiama gli archi che, come ali di cristallo, si diramano in strutture polimorfiche. E si ricomincia aspettando il movimento successivo, incatenati nel ritmo finale per non disperdere la memoria dell’immagine di sé.
Per ascoltare le Danze Sinfoniche Premere QUI

@1 PoeticaMente: Scrivere poesie

14 gennaio 2013

Come si fa a scrivere una poesia? Sia essa di ottimo stile, pacchiana, stupida, manifestamente sciatta, originale?

Anche se si ha l’erudizione di versificazione, retorica e stilistica, può apparire il blocco. Se si pensa ad un compito, alla pubblicazione, all’esistenza di un pubblico effettivo immediato, il foglio rimarrà bianco. Se si utilizzano riti propiziatori stabili e se si programma il lavoro, il foglio forse rimarrà bianco.

Se si forza la rima, forse appariranno pagine sparse di righe in prosa, e questo non è un male. E allora? Nel preciso atto del comporre che si crede poetico, forse non esiste una regola, ma un criterio operativo (mutevole): lasciar andare il “deve”, affinché le emozioni non siano forzate.

Lasciar andare le analisi per sentire il corpo fisicamente, non ontologicamente, o soggettivamente, nel senso etico o erotico, magari dopo, ma proprio il corpo, qui e ora.

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Maurits Cornelis Escher, Drawing Hands 1948.

Lasciar venire tutto quello che travolge dall’esterno.

Lasciar venir il timore e la paura.

In seguito apparirà il tempo delle riflessioni, analisi e correzioni. Ma non è un investimento, perché non si hanno interesse e garanzie. Il premio è sempre uno: se stessi.

Sogni sospesi

martedì 8 gennaio 2013

Sogni sospesi, la mia prima raccolta di poesie, è stata pubblicata.

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La nostra realtà più vera e più intima

Il libro in versione brossura lo puoi trovare su Youcanprint: QUI e su IBS QUI

E  in formato digitale :

Amazon – formato mobi: QUI
Feltrinelli – formato epub: QUI
Ultima books – formato epub – mobi: QUI
BookRepublic – formato epub: QUI

INTRO: Crediamo che i sogni di ognuno siano immagini e pensieri transitori che svaniscono nel battito di ciglia del risveglio, ma ritornano ogni notte e anche nella sospensione delle attività quotidiane. Variano e invertono trame, ma offrono nuovi spazi del reale e del futuro. Ogni scopo riceve il colore, la forma e l’intensità dai sogni apparentemente in disparte, ma pronti a riemergere per alimentare ogni nostra attesa e previsione di quello che siamo e saremo. Parafrasando Shakespeare: noi siamo fatti di sogni.

Benvenuti nel mio mondo sospeso …

Pubblicato 26 dicembre 2012

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Immagine presa QUI

Una donna che aspetta…
E’ così che immagino il mio mondo sospeso. In attesa di qualcosa o qualcuno, magari l’ispirazione, che per me è donna. E puntualmente essa arriva. Mi coglie a volte all’improvviso, e non posso che trascrivere ciò che sento, ciò che provo.

Ora ho creato questo luogo virtuale. Qui mi ritroverò ad inseguire sogni e sensazioni, e qui li condividerò con voi. L’avventura comincia adesso. Benvenuti, e felice di conoscervi…

Lino

My offers are only answers to your constant reminder …