@17 PoeticaMente: l’offerta di un bacio non imposto: la poesia

2 marzo 2014 

Questo quadro è uno dei pochi di Henri de Toulouse-Lautrec (Albi, 24 novembre 1864 – Saint-André-du-Bois, 9 settembre 1901) dove i personaggi si fronteggiano in avanti l’un l’altro.

Img - Jpg

Nonostante tutto mantengono il pudore degli occhi chiusi. Nei quadri di Lautrec, di solito, ogni personaggio guarda verso se stesso nel momento in cui balla, cammina, o pratica abluzioni. Ogni corpo è solo. Questo quadro è uno dei pochi se non l’unico, dove i due soggetti sono faccia a faccia, ma hanno occhi chiusi. Ognuno nella tensione del bacio, di questo bacio che inizia a congiungere le labbra, non offre la composizione di due corpi avvolti, ma di un vicendevole richiamo, come se ognuno dei due, guardando e sentendo il proprio stato emotivo voglia condividerlo con l’altro. È un bacio che è prima di tutto un incontro. È un incontro discreto: una offerta.

I due corpi si tengono, ma non si afferrano. Le braccia sono disposte sulle spalle per ottenere una prospettiva di allineamento dei due volti e delle due bocche. La linea del bacio è una relazione che tiene il quadro. Il letto affossato crea la profondità: riceve un equilibrio da questi due corpi allineati dalla riga del bacio che non taglia, ma contiene tutto il soggetto. L’asse rivela una trama che parte dalle bocche e con centri concentrici si espande dalle spalle alle mani fino alla base del quadro che sottende la continuità dei due corpi, fino ai piedi. Una linea e un punto che costituiscono l’epicentro di una relazione duale sincrona verso due sentimenti di attrazione.

I tratti delicati, nonostante le pieghe e i rivolgimenti degli equilibri solitari, sono offerti tramite tratti verticali, quasi come se noi li vedessimo in un sogno, o in un ricordo. I corpi non vogliono essere eccedenti. Non urlano o esigono attenzione: sono presenti e pronti a rivelarsi per chi alza e mantiene lo sguardo. E parlano se chi guarda è disposto ad ascoltare i tratti cromatici nel sentire il timbro delle forme evocate dal quadro.

La poesia è anche questo: un bacio pudico e pronto a straripare. Un saluto che è disposto a costituire un abbraccio panoramico dei sentimenti, delle gioie e dolori, delle speranze e certezze, melanconia e disperazione. E tutte le contiene senza imporle, anche quando si pone come irriverente poesia di rivendicazione. Se vuole tradursi nel poetico, ogni frase ha il vestito del pudore e dopo se è accettata, si spoglia immediatamente offrendo tutto di colui che parla e che la evoca.

Toulouse Lautrec in questo quadro svela un timbro interiore: un suo personale ed intimo desiderio mai del tutto evocato nella sua vita.

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