Tutti gli articoli di Lino

*2 Special Guest: Sogni Sospesi in cartaceo

28 febbraio 2013 

E passo dopo passo, ecco la versione in cartaceo del mio libro di poesie e immagini “Sogni sospesi” , reperibile su web.

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La nostra realtà più vera e più intima

Il libro in versione brossura lo puoi trovare su Youcanprint: QUI e su IBS QUI

In fiduciosa attesa di commenti e di osservazioni: ricordo dove puoi trovare il mio libro di poesie con immagini “Sogni sospesi” in formato digitale :

Amazon – formato mobi: QUI
Feltrinelli – formato epub: QUI
Ultima books – formato epub – mobi: QUI
BookRepublic – formato epub: QUI

#11 Contaminazioni: Ognuno di noi è già una gemma: Glenn Gould: Variazioni Goldberg

26 febbraio 2013 

Le “Variazioni Goldberg” (BWV 988) sono un’opera per clavicembalo consistente in un’aria con trenta variazioni, composte da Johann Sebastian Bach fra il 1741 e il 1745 e pubblicate a Norimberga dall’editore Balthasar Schmid. Sono dedicate a Johann Gottlieb Goldberg, a quel tempo in servizio come maestro di cappella presso il conte von Brühl a Dresda.

L’opera è stata concepita come un’architettura modulare di 32 brani, disposti seguendo schemi matematici e simmetrie uniche.

 

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Johann Sebastian Bach presa da QUI

 

Glenn Herbert Gould (Toronto, 25 settembre 1932 – Toronto, 4 ottobre 1982) il pianista che rese ogni opera da lui eseguita presente e immediata per il pubblico, mostrando rispetto per ognuno: acculturato e non.

 

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Immagine presa QUI 

 In questa registrazione Bach e Gould sono assieme. Il pianista nonostante le mani doloranti per l’artrite, suona le variazioni di dodici scale per dodici toni impiegabili con differenti strumenti e sonorità, offrendo la possibilità di ascoltarle come se ci fosse un presente di speranza, di bellezza, di compassione, di sorriso e di compiacimento per la nostalgia di ciò che fu e che appare in forma nuova senza nulla lasciare del passato.

La povertà e la nudità di questo ascolto genera la possibilità del futuro che ci copre con il manto caldo e pulito, rispetto a qualche fastidioso granello volgare e compiaciuto del presente. Una vera e propria gemma.
Per ascoltare le Variazioni Goldberg premere QUI

*1 Special Guest: Nata in una casa di donne

24 febbraio 2013

 

“Nata in una casa di donne” è il secondo romanzo di Cetta De Luca, reperibile in tante librerie in tutta Italia. Nel sito di L’Erudita www.lerudita.com trovate l’elenco.

 

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Questa casa di donne è un luogo che si propaga nello spazio raccogliendo e stratificando momenti interiori ed eventi pubblici, dove nessun accadimento è lasciato nell’oblio.

È una casa che conserva i tentativi di comunicare in modo sempre più intenso, percorrendo la crescita di una Repubblica. E le donne di questa casa crescono da presunte incertezze per fiaccanti ruoli prestabiliti.

Le apparenti debolezze non sono altro che una irresistibile e innata capacità di preservare, conoscere, sperimentare e liberare sempre più intensamente emozioni e speranze di un comune futuro. Una continua e incessante costruzione del possibile, dove figli e genitori, assieme apprendono l’amore per la vita nel consegnarlo ai nuovi inquilini.
Per vedere il Booktrailer premere QUI

#10 Contaminazioni: L’angelo di questa terra: Patti Smith

21 febbraio 2013 

Patti nella sua canzone “Gloria” offre un messaggio laico di condivisione senza colpa e richiesta di sangue e trasfigura e reinterpreta canzoni del passato, trasformandosi in una cassa di risonanza blues. Il BLUES DELLA TERRA: di questa terra, cioè di tutti.

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“Gloria” nelle lingue antiche significa anche l’acclamazione, il battere le mani. Far alzare qualcuno. Portarlo alla luce. Colui che cammina intorno ai molti e porta il messaggio. XLEOS: ciò che fornisce luce. Ma talvolta si dice anche di ciò che viene dal buio, dalla morte, dal dolore. E perciò offre una speranza.

Ma “Gloria” annuncia la speranza partendo dal dolore, in analogia ai vecchi canti luterani, dove vi è il rapporto diretto con il figlio di Dio trasfigurato.

 

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Il gruppo musicale dei Doors riprese il testo dai Them e lo modificò annunciando la trasfigurazione come viaggio interiore, a prescindere dalla comunità religiosa di riferimento. Una elevazione onirica che apre le “PORTE”. Il bambino è già trasfigurato, attraverso una singolare esperienza interiore.

 

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Patti Smith, senza nulla togliere ai Doors e ai Them, compie un passo innanzi per il nostro futuro. Nella canzone si parla di questo uomo che è morto e si dice che sia trasfigurato facendosi carico del sangue e della colpa. Lei accetta la Gloria, la luce e il messaggio, ma non in quanto medicina della malattia dell’oscurità. Non perché si deve togliere la macchia dell’omicidio. Accetta la Gloria dell’uomo. Apre le sua porte a questo uomo, a questi uomini qui in terra. Non di un altro mondo. La Gloria qui in terra per tutti. UN MESSAGGIO LAICO.

Per ascoltare GLORIA premere QUI

 

#9 Contaminazioni: Un respiro che è già melodia: Nina Simone

18 febbraio 2013  

Nina Simone, nome d’arte di Eunice Kathleen Waymon ( Tryon, 21 febbraio1933 – Carry-le-Rouet, 21 aprile 2003).

Fu una cantante, pianista, scrittrice e attivista per i diritti civili. È stata soprattutto un’interprete jazz, anche se il suo stile variava fra diversi generi, dal soul, al blues, al folk e al gospel.

Ma lei esprime anche il classico. Lei è l’esempio di come cuore, tecnica, talento non conoscano steccati.

 

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Per esempio nella sua canzone Sinnerman, abbiamo Johann Sebastian Bach. Le toccate e le fughe.

Lei segue le scale con il suo timbro corposo e sanguigno e nella regolarità dei contrappunti, la sua voce erompe nei primi minuti piano piano, con una tensione crescente e trattenuta. Di questo uomo che porta il sonno e l’ottundimento della ragione, di un uomo amato, ma avaro di risposte.

E lei allora dal secondo minuto aumenta il timbro e lo richiama, mantenendo ordine in modo dimesso, senza eccedere. E poi nel secondo minuto apre la sua voce. E lo ripete, con richiami ritmati nel blouse, come se si corresse o si chiamasse in un’onda da stadio, con il braccio che vuole attenzione. E poi quasi alla fine del terzo minuto riprende il ritmo e l’orchestra va da sola. Il ritmo fa da contrappunto. E lo ripete ancora coinvolgendo l’ascoltatore e poi lei chiude la fuga suonando il piano. UNICA. MERAVIGLIOSA. 

Perché poi il ritmo riprende e lei come se fosse nella fuga per eccellenza, assieme all’orchestra ricomincia e non canta più: emana le tonalità solo con il respiro !

E al settimo minuto la sua voce, e non più il piano, guida l’orchestra: IMMENSA.

Per ascoltare Sinnerman premere QUI.

@5 PoeticaMente: Il tempo per noi e non per altri

15 febbraio 2013  

 

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Eva D. Cowdery (American, 20th century) “Girl Reading” on Boston Art Club label, signed Eva D. Cowdery l.r., preso da QUI

Questo era un gesto rivoluzionario.

Tempo per sé e non per altri.
Tempo pieno e vissuto.

Il dipinto offre il rosso capello e roseo labbro in unico triangolo della bianca pagina con volto di intensa concentrazione e di meravigliosa contemplazione.

Dove la contemplazione è armonica unione già indivisa dell’affermazione verde speranza di sé.

Non si aspettano giudizi da altrui sguardi e neanche missive di severi giudizi.

Io sono per me nella lettura di questa aurea d’invitta libertà.

#8 Contaminazioni: Clara Schumann: ascolto umile e condivisione generosa: le basi della eccellenza

12 febbraio 2013

 

Clara Schumann in questa sonata per violino e piano, suonò con Jozsef Joachim: grande violinista e collaboratore di Johannes Brahms che compose per lui i primi due quartetti e alcuni passi di Richard Wagner degli ultimi quarti; questo per dire la grandezza e la stima che tutti avevano di questo portento. LEI, Clara, provò e intese l’elaborazione del violino non più esclusivamente come strumento da solista, ma anche nel tessuto compositivo con il pianoforte. Entrambi gli strumenti qui dialogano alla pari.

 

E da qui il virtuosismo scaturito dai due strumenti, assumendo un tono dimesso, dialogano in trame sempre più fitte dove i concerti di violino e pianoforte si trasformano sempre più in basi per eventuali concerti per orchestra e pianoforte e/o violino. Lo stesso Brahms con Joachim impiegò quasi 14 anni per passare da un concerto per pianoforte alla prima sinfonia.

 

E LEI, Clara, suonò le sue opere al pianoforte e con Joachim al violino, alla pari e sperimentando un mondo cui ancor oggi siamo immersi. In queste sue “3 Romanze per violino e pianoforte op. 122”, l’arco pizzicato del violino cammina di pari passo con i timbri lenti del pianoforte, senza mai eccedere, affinché le variazioni sempre più acute non debordassero nel virtuosismo elementare e vanitoso. E LEI riusciva in questo anche assieme a Robert A. Schumann, suo marito, che la ascoltava, provava e poi lui stesso ricomponeva.

 

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Clara Schumann. Immagine presa da QUI

 

Lei era dotata di un ascolto umile  teso a condividere ogni sua creazione. Lei era l’eccellenza.

Per ascoltare le “3 romanze per pianoforte e violino op. 122” premi QUI

 

@4 PoeticaMente: La rivoluzione Funk

6 febbraio 2013 

UNA RIVOLUZIONE ebbe luogo nella black music proprio nello stesso periodo in cui i movimenti sociali degli anni Sessanta andarono a porsi al centro dell’attenzione negli USA e nel mondo. Con il soul e il jazz, ma qualcosa di altro apparve: un nuovo Groove. Il padrino del soul, lui stesso andò oltre il suo campo originario: “Papa’s Got A Brand New Bag”, del 1965. Spostò l’accento ritmico sulla prima e sulla terza battuta della misura, anziché sulla seconda e sulla quarta. E prese così il gospel e il jazz e sfidò tutte le regole. La chitarra che salta e il giro di basso: “fuori tempo” e urla a squarciagola.

QUESTA CANZONE è IL PROTOTIPO DEL BRANO FUNK. E qui iniziò il genere tutt’oggi saccheggiato ovunque: dalla pubblicità, al 90 % di tutto quello che sentiamo per strada, negli autobus, nella metropolitana, nelle musichette di entrata dei negozi. QUI è L’INIZIO DEL NOSTRO ORECCHIO INTERNO DI NOI OCCIDENTALI. QUI è IL SOTTOFONDO DELLA NOSTRA ESTETICA INCONSCIA: DAI 45 ANNI IN Giù.

IL CORPO, IL MOVIMENTO DEL BACINO, IL SOTTOFONDO DI NOI STESSI CHE FINALMENTE DOPO SECOLI, EMERGE IN TUTTI I COLORI DELLA PELLE DELLE GENTI.

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James Brown preso da QUI

“[…] Come here sister…..Papa’s in the swing
He ain’t too hip…about that new breed babe
He ain’t no drag
Papa’s got a brand new bag [..]”

Per ascoltare il brano Papa’s Got a Brand New Bag (Olympia 1967) vai QUI

#7 Contaminazioni: Svegliato dal sonno di pietra

5 febbraio 2013  

Da “Niente di nuovo sul fronte occidentale”. E. M. Remarque

“[..]
Egli cadde nell’ottobre 1918, in una giornata così calma e silenziosa su tutto il fronte, che il bollettino del Comando Supremo si limitava a queste parole: “Niente di nuovo sul fronte occidentale”.
Era caduto con la testa avanti e giaceva sulla terra, come se dormisse. Quando lo voltarono si vide che non doveva aver sofferto a lungo: il suo volto aveva un’espressione così serena, quasi che fosse contento di finire così […]’
—
Sentitela, (sinfonia di Robert Alexander Schumann) vivetela mentre riacquista l’umanità questo soldato mentre uccide se stesso (il nemico ) guardandolo per la prima volta negli occhi. E sa che muore anche lui.

Dal 23-simo minuto quando lui sta per sparare e cerca di raggiungerlo; dopo quando lo vede cadere. E capisce troppo tardi. Sentite il suono degli archi. Sente l’umanità dentro sè, ma proprio nel momento in cui la toglie al suo simile. L’assurdo: la guerra, l’omicidio. Se uno si immedesima in questo, veramente: sviene perché sente l’orrore. E non viene da piangere. No: troppo facile.  Sentite dal 23 esimo minuto come giocano fiati e archi e al 23:50 ECCO LUI LO SENTE LO SENTE DENTRO IL CUORE. ARRIVA IL FIATO DI CHI HA UCCISO NEL SUO CUORE. e LO SENTE.. Dopo averlo sentito si più piangere.  Sì.  Dopo si può per tutti i morti, in un sonno di pietra.

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Robert Schumann – immagine presa da QUI

 

Per ascoltare la sinfonia n. 4 di Schumann premere QUI

@3 PoeticaMente: Donna alla finestra

30 gennaio 2013 

 

Cosa guarda questa donna?

Sembra mirare le strade.

 

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Gustave Caillebotte, Donna alla finestra (1880) preso da QUI

 
Sì le strade del proprio passato e di tante manifestazioni dell’io e di raccolta sicura di ciò che è dietro le spalle, con una visione calma e statica di supporto all’arredamento interno.

Una vista panoramica di tutte le manifestazioni di ciò che si è stati e il problema di quello che potrebbero essere ancora, di tanti volti che dovranno assumere e che lì ora sono fermi e in attesa di una risposta da loro stessi e dall’ambiente stesso che però sembra indifferente, o in attesa di un nostro cenno.

Nostro cenno di spettatori.